Frutto di un lavoro di ricerca incredibilmente minuzioso, e allo stesso tempo piacevolmente scorrevole, “la scoperta dell’Inconscio”, raggiunge perfettamente lo scopo, per usare le parole dello stesso Henri Ellenberger, di “presentare la storia della psichiatria dinamica” facendo particolare riferimento al lavoro di Janet, Freud, Adler e Jung. Il tutto, però, senza cadere in un arido nozionismo, bensì aiutando il lettore a capire come si è evoluto il pensiero dei vari autori considerati, il retroterra culturale che li ha influenzati, e anche il come la loro specifica personalità ha inciso sul loro modo di fare ricerca. In sostanza una storia viva in cui ci può veramente immergere.
Altro merito del lavoro di Ellenberger è il far capire che solo in senso stretto la psicologia, la psicoanalisi e la psicologia del profondo sono nate a cavallo tra l’ottocento e il Novecento, perché la psicologia e le”tecniche” di cura connesse accompagnano, come i numerosi tentativi di guarigione riscontrati presso culture oramai scomparse testimoniano, da sempre l’uomo. In un certo senso, sembra suggerire Ellenberger, la psicologia del profondo nasce con l’uomo. La differenza con il passato è che con i grandi clinici dell’Ottocento – Novecento la cura di sé diviene scientifica.